Fun Fact: l’età media stimata delle donne in Italia oggi è di 82,4 anni.
Ora, se ci mettiamo a pensare che la maggior parte del genere femminile s’imbarca nell’avventura della menopausa intorno ai 50 anni, ecco che ci si ritrova con oltre 30 anni di menopausa in tasca in un battito di ciglia.
Ma cos’è esattamente questa menopausa? Beh, in termini da avventura epica, possiamo dire che è il momento in cui la fertilità femminile si arresta, le ovaie decidono di concedersi una pausa mandando in pensione la produzione di ormoni, compreso il famigerato estrogeno.
E quando l’estrogeno fa le valigie e abbandona il castello, noi ce ne accorgiamo eccome!
Ed è in questo momento che compaiono loro: i sintomi della menopausa.
Vampate di calore, sudorazioni improvvise, palpitazioni, sbalzi di pressione, disturbi del sonno, vertigini e irritabilità; insomma tutte cose divertenti con cui è semplice convivere quotidianamente.
Ma aspetta, c’è di più! Abbiamo anche affaticamento,ansia, demotivazione, e la concentrazione che si perde più velocemente di un asteroide in caduta libera. In altre parole, sembra che il nostro corpo abbia improvvisamente deciso di cambiare genere e spostarsi dall’epica all’horror.
E per rimanere in tema parliamo delle spiacevoli conseguenze che questa fase della vita porta con sé. La mancanza di estrogeni fa sorgere un rischio cardiovascolare maggiore, pronto ad incombere sul nostro cuore. Inoltre, c’è l’osteoporosi, che si fa largo come un mostro in una notte tempestosa.
Finché gli estrogeni erano li a proteggerci, eravamo più al sicuro anche rispetto agli uomini nella categoria dei problemi del cuore, invece ora siamo, sfortunatamente, tutti sulla stessa barca.
Ma arriviamo alle avventure più personali, quelle che coinvolgono la nostra sfera intima. La secchezza vaginale, il prurito e il calo del desiderio sessuale si nascondono sotto un nome che fa tremare le ginocchia: “atrofia vulvovaginale“.
Che cosa significa? È un disturbo che provoca l’assottigliamento della mucosa vaginale, dei tessuti genitali e una diminuzione della loro elasticità, dovuto proprio all’uscita di scena degli estrogeni.
A questa poi si può aggiungere anche un’altra compagna di sventura, l’incontinenza urinaria da stress, responsabile di perdite di urina quando si fanno anche soltanto minimi sforzi come starnuti o colpi di tosse, che può avere delle conseguenze sulla vita delle donne sia dal punto di vista relazionale che sessuale.
Lo sappiamo, anche se quella descritta fino ad ora sembra sempre più la trama di un film dell’orrore, non c’è bisogno di aver paura, noi di Pelvic siamo qui per portarvi una buona notizia, la luce in fondo al tunnel!
La riabilitazione del pavimento pelvico può essere il vero eroe di questa storia.
Lavorando sulla tonicità e l’idratazione dei tessuti insieme a dei professionisti, è possibile sconfiggere una volta per tutti i sintomi cattivi e fastidiosi ed avere il tanto atteso lieto fine.